Nuovo Rosso per un'ipnosi

 Nuovo Rosso per un'ipnosi

di Anna Laura Longo 


Anno di realizzazione: 2025

















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Nuovo rosso per un'ipnosi
è un'opera strettamente connessa con Oblungo Rosso - Con incorporazione di tela. Un anno di distanza separa quindi i due lavori, che alimentano la produzione più recente attraverso indagini polimateriche specifiche, ruotanti intorno ad aspetti tipicamente monocromatici. Quella che viene ad essere ipotizzata è una sorta di "mono-coltura" dal punto di vista del trattamento del colore, essendo la ricerca legata a una vera e propria pianificazione nonché "progettazione territoriale" riguardante le pagine stesse, impostate sulla base di volumetrie e accentuate scoperte sensoriali oltreché percettive. Siamo dunque in presenza di pagine-territori, per una fruizione ad ampio raggio. Prosegue infatti, anche in questo caso, la ricerca meticolosa sui materiali che appaiono particolarmente versatili e inattesi, rivelando un interesse precipuo per la variabilità delle consistenze e per la molteplicità della resa materica, anche in termini di possibili associazioni in vista di una costruzione di un apposito mélange. Trattasi propriamente di un mélange di proposte visive e tattili. 


L'insistenza sulle gradazioni del rosso ipotizza una sorta di avventura ipnotica. Il rosso - strutturalmente connotante - viene quasi ad essere irradiato assumendo dei risvolti inebrianti. Compaiono nelle pagine centrali alcune velature, ottenute grazie alla presenza di organza operata, che si sovrappone a scritture e tracce di tipo evocativo- pittorico. Da questo punto di vista si evidenzia un rimando alle pratiche di intrigante nascondimento precedentemente attuate in VolumetricOscuro. Tuttavia, in Nuovo Rosso per un'ipnosi, la trasparenza del tessuto in organza rende semi-visibili e quindi solo lievemente celati gli interventi sottostanti, mantenendo dunque attivi dei veri e propri margini di mistero. Tutto ruota intorno al concetto di ripetizione. 
"La ripetizione come forma di composizione" può essere considerato il motto soggiacente, che funge da linea-guida.


 
Tra gli elementi fatti oggetto di pratica iterativa si evidenzia, in particolare, un profilo umano. Questa sagoma - per l'appunto reiterata - trova appoggio rispettivamente su riquadri differenziati in lana, seta e carta e si rende suscettibile di varianti ben visibili, anche per quanto concerne le dimensioni.
 La consistenza data all'umano istituisce ad ogni modo una riflessione di carattere ampliato sulla tipicità degli apporti individuali e sulla natura stessa dell'operare umano, in senso esteso, producendo inoltre una sottolineatura sul portato del singolo in seno alla società, prefigurando possibili itinerari evolutivi, restando ad ogni modo a ridosso del criterio di "presenza" ma fluttuando (nell'excursus artistico-visivo) tra temporalità e atemporalità o ancora tra realtà e irrealtà. Alcuni decori ulteriori forniscono aspetti di personalizzazione e di opportuna differenziazione: ritroviamo ad esempio una gorgiera di ascendenza vittoriana ricavata da un ventaglio sottoposto a capovolgimento o, ancora, delle ciocche in materiale sintetico, per simulare una chioma minimale e decisamente imprevista o fuorviante.
Proprio grazie a queste presenze e deviazioni, più o meno dirompenti, l'aspetto della multi- sensorialità diviene una vicenda determinante, per il delinearsi di un percorso esplorativo vero e proprio.
Appare di particolare interesse l'idea di teatralizzazione dell'oggetto-libro.

Si tratta, a ben vedere, di una teatralizzazione portata nei meandri dell'opera stessa.
Si può a tutti gli effetti parlare anche di libri drammatizzati.

Diversi altri elementi riconducono in direzione di precedenti opere e raccolte poetiche. Si potrà notare - tra tutti - l'aggancio saliente con le pagine di Nuove rapide scosse retiniche (2009).
In sintesi, quello che è stato costruito e quasi "mobilitato" è un affascinante coacervo di riferimenti, anche di natura poetica.
Nel complesso questo visibile e consistente rafforzamento di sensazioni e suggestioni va a comporre quasi una mappatura, per indirizzare opportunamente lo sguardo, situandolo su un piano altalenante e in qualche modo slittante, che contempli da una parte effetti di scoperta e, dall'altra, un conclamato riconoscimento o, ancor meglio, dei flussi di sommaria e rapida ricognizione sul già conosciuto.





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Materiali impiegati:

feltro, lana,lino, cotone, spugna di spessore medio-alto, ritagli in gros grain (canneté), ventaglio manipolato, catenella in ferro ossidato e soggetta a verniciatura sommaria, gel esfoliante modificato con colore per tessuti e fissato con collage, organza con trama operata, ciocche sintetiche, cartella anni '80 con elastico soggetto a tensione media e con fissaggio in filo cerato annodato, inserto con paillettes e carta con disegno collocato in un riquadro in plastica da listini, ritagli ricavati da stivali in pelle di vernice lucida, banda di tela adesiva, fili diversificati per traiettorie poetiche e per sagome parzialmente in rilievo


Dimensioni:31x41x7cm.

In dotazione: custodia in cotone

Opera dotata di certificato di autenticità e autografata a mano con pennarello su banda in lino. 



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Per approfondimenti sulle ricerche sonore portate avanti unitamente ai percorsi artistico visivi:











 







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Itinerari e percorsi

https://organismilibri.blogspot.com/2025/04/anna-laura-longo-e-pianista-performer.html



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